Il Sindaco del Partito Democratico del Comune di San Giovanni Valdarno dichiara, il 5 novembre su Valdarno Channel, che la Provincia di Firenze ha deciso di utilizzare la prospettata discarica di Le Borra per i rifiuti tal quali dell’area fiorentina, smentendo così quanto fino ad oggi sostenuto dalla Provincia di Firenze che li sarebbe stata creata una discarica per ceneri da inceneritore. Rifondazione Comunista chiede alla Provincia di Firenze di chiarire cosa verrà realizzato a Le Borra tenendo presente che l’area è tutelata da vincolo idrogeologico, vincolo paesaggistico e protezione idrogeologica e che non esiste allo stato attuale studi che ne indichino o meno la fattibilità.
Domanda di attualità art. 39 del Regolamento del Consiglio Provinciale
Il Sindaco del Partito Democratico del Comune di San Giovanni Valdarno ha dichiarato durante la trasmissione Decoder in programmazione su Valdarno Channel il 5 novembre 2011, che la Provincia di Firenze ha deciso di utilizzare la prospettata discarica di Le Borra per i rifiuti tal quali dell’area fiorentina. L’area mineraria di Le Borra si trova nel Comune di Figline Valdarno a ridosso del Comune di Cavriglia e a 2 km in linea d’aria dal Comune di S. Giovanni Valdarno.
Che cosa sta succedendo? Da chi ha avuto questa informazione?Lo scorso giugno l’Assessore all’Ambiente della Provincia di Firenze ( che appartiene a Sinistra Ecologia e Libertà) aveva risposto alle nostre interrogazioni dichiarando che Le Borra sarebbe stata una discarica per ceneri da termovalorizzatori.
Una risposta peraltro elusiva e che ha dimostrato, ancora una volta se mai ce ne fosse stato bisogno, come l’Assessore non abbia la benché minima cognizione di causa sulle normative e leggi vigenti che regolano le discariche e le diverse tipologie di rifiuti.
Adesso questa dichiarazione del Sindaco del Comune di San Giovanni Valdarno riapre la querelle e il mistero sull’area con un cambio repentino di tipologia di rifiuti da destinare a Le Borra dove mancano a tutt’oggi studi che ne indichino o meno la fattibilità.
Ovviamente questi studi tecnici non vengono effettuati perché il centrosinistra sa benissimo che indicherebbero che il terreno di Le Borra non si presta assolutamente ad ospitare una discarica per qualsivoglia tipologia di rifiuto, sia esso tal quale che meno che mai ceneri dai cosiddetti “termovalorizatori” contenenti diossina.
Ci preme infatti ribadire, come più volte puntualizzato che l’area di Le Borra insiste su un terreno che non si presta assolutamente ad ospitare una discarica sia per rifiuti non pericolosi che per rifiuti pericolosi come si può evincere dalla normativa vigente (D.L. 36/2003).
L’area è infatti
(1) tutelata da vincolo idrogeologico, vincolo paesaggistico e protezione idrogeologica;
(2) i litotipi affioranti sono costituiti da sabbie, terreni cioè permeabili con conducibilità idraulica da 100 a 1000 volte superiore ai limiti di legge;
(3) nel versante settentrionale è presente una frana attiva nonché una faglia;
(4) la falda freatica, presente nei terreni sabbiosi dove si vorrebbe realizzare la discarica, verrebbe irrimediabilmente inquinata e le acque confluirebbero, con esiti facilmente immaginabili, nella falda freatica del bacino dell’Arno.
Le summenzionate informazioni sono di dominio pubblico (foglio 287020 della carta geologica 1:10000 scaricabile dal sito cartografico della Regione Toscana e carte dei vincoli scaricabili dal sito del servizio cartografico della Provincia di Firenze) e quindi è incomprensibile come mai non siano state utilizzate dai tecnici preposti che avrebbero dovuto fare un’analisi preliminare prima di indicare il sito di Le Borra come funzionale ad ospitare una qualsivoglia discarica.
Diversamente dall’Assessore Provinciale Rifondazione Comunista ribadisce la propria contrarietà alla realizzazione della discarica a Le Borra (così come sugli altri impianti Inceneritore di Selavapiana, Testi, Case Passerini ecc.) crediamo che sia invece opportuno rilanciare iniziative concrete su un nuovo ciclo dei rifiuti fondato sulla raccolta differenziata spinta, sul riuso e il riciclo delle materie prime e secondarie, sulla raccolta porta a porta.
Diversamente dalla Giunta Provinciale noi sosteniamo che l’area a Le borra non è idonea ad ospitare la discarica, perché fragile, piena di faglie e frane. La particolarità del terreno è tale che la sua permeabilità diventa facile conduttore di inquinamento delle falde acquifere e della matrice ambientale, tanto da determinare un pericolo anche di natura sanitaria. La realizzazione della discarica comprometterebbe l’intero ecosistema di un’area boscata e naturale. Il nostro impegno sarà orientato oltre che a contrastare la realizzazione della discarica, finalizzato a far si che siano realizzati oltre agli studi di fattibilità anche le necessarie valutazioni di impatto ambientale, sanitario e in generale. Rimaniamo fortemente perplessi al fatto che il vincolo idrogeologico, che insiste sull’area , non sia ritenuto fattore escludente della discarica.
Alla luce di quanto dichiarato dal Sindaco di S.Giovanni che la Provincia di Firenze ha deciso di utilizzare la prospettata discarica di Le Borra per i rifiuti tal quali dell’area fiorentina gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente se corrisponde a verità quanto sopra riportato e i motivi per i quali si è tenuto nascosta la funzione della discarica e il bacino di riferimento. Altresì chiediamo di sapere quali sono le decisioni assunte dalla Giunta Provinciale sulla predisposizione del Piano Interprovinciale dei Rifiuti e quando questo verrà reso pubblico investendo il Consiglio Provinciale.
Andrea Calò e Lorenzo Verdi
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